San Felice del Benaco
Il nome di San Felice deriva probabilmente dal latino “sinus felix” (insenatura felice) o dai santi protettori del paese: Felice, Adauto e Flavia.
L’antico nome Scovolo, da “scopolus” (scoglio), fu usato sino al XV secolo.
Il paese dista da Brescia 35 km e da Verona 55 km. Dal 1927 San Felice, Portese e Cisano formano un unico Comune. La radici degli insediamenti sono molto antiche, infatti sono state scoperte stazioni palafitticole, lapidi romane e sono ancora visibili resti di castelli medievali.
Portese
La tranquilla frazione di Portese dista dal centro di San Felice circa un chilometro.
Questo piccolo borgo era un tempo paese di pescatori a differenza di San Felice, la cui economia era tradizionalmente basata sull’agricoltura.
Il suo nome deriva da “portensis“, aggettivo di “portus” (porto), perchè definito porto della Valtenesi.
Nell’antichità e nel medioevo le vicende storiche di Portese furono legate a quelle di San Felice, fino alla distruzione di Scovolo (1279) quando nel borgo fu eretto un castello e si costituì la comunità di Portese e Trevignane.
Solo nel 1927 i due centri furono definitivamente unificati.
A Portese è presente l’attracco di Navigarda, per il trasporto pubblico su lago.
Cisano
Questa piccola frazione si trova su una collina dalla quale si può ammirare il paesaggio incantevole del golfo di Salò.
Il suo nome deriva probabilmete da “Caesius” o dal basso latino “Caesa” (Bosco tagliato).
Passeggiando fra le vie del centro storico, recentemente ristrutturato, si è immersi in un’atmosfera tranquilla in cui il tempo sembra essersi fermato. Le caratteristiche case rurali oggi sono trasformate in abitazioni di residenza civile. L’insediamento risale presumibilmente al XVI secolo, sebbene il borgo sia sicuramente più antico.
Nel centro storico si erge la Fondazione Raffaele Cominelli, importante centro culturale, dove è attivo l’Alterbar, il progetto di inclusione sociale promosso dalla Fondazione e dall’Amministrazione comunale.